Letteratura classica Archives - Italiano del libro https://trentinobookfestival.it/category/letteratura-classica/ Questo è un blog per tutti gli amanti del libro italiano: Da Dante a Umberto Eco Fri, 10 Mar 2023 13:26:49 +0000 en-US hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.1.1 https://trentinobookfestival.it/wp-content/uploads/2023/01/cropped-eaedbb27a4404abc9d0e0d2ae9a214bf-32x32.png Letteratura classica Archives - Italiano del libro https://trentinobookfestival.it/category/letteratura-classica/ 32 32 Confronto tra Le Strutture Letterarie di Libri Italiani e non Italiani https://trentinobookfestival.it/confronto-tra-le-strutture-letterarie-di-libri-italiani-e-non-italiani/ Fri, 10 Mar 2023 13:26:47 +0000 https://trentinobookfestival.it/?p=107 Le strutture letterarie dei libri di diversi Paesi possono variare notevolmente. In questo articolo esploreremo le differenze e le somiglianze tra libri italiani e non italiani in termini di struttura […]

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Le strutture letterarie dei libri di diversi Paesi possono variare notevolmente. In questo articolo esploreremo le differenze e le somiglianze tra libri italiani e non italiani in termini di struttura letteraria. Vedremo come questi due tipi di libri differiscono in termini di sviluppo dei personaggi, struttura della trama e ambientazione, ma anche come sono simili in termini di uso di immagini, metafore e simboli.

Quando parliamo di strutture letterarie, ci riferiamo agli elementi di una storia che la rendono unica, come i personaggi, la trama, l’ambientazione e lo stile di scrittura. Sono questi elementi a dare forma a una storia e a renderla coinvolgente per i lettori. I diversi Paesi hanno spesso tradizioni e stili letterari diversi, per questo può essere interessante confrontare le strutture letterarie di libri provenienti da Paesi diversi. In questo articolo ci concentreremo sul confronto tra libri italiani e non italiani.

Differenze tra le strutture letterarie dei libri italiani e non italiani

Sviluppo dei personaggi

Una delle differenze principali tra i libri italiani e quelli non italiani è il modo in cui affrontano lo sviluppo dei personaggi. I libri italiani tendono a concentrarsi maggiormente sulla vita interiore dei personaggi, esplorandone a fondo le motivazioni, le emozioni e le decisioni. I libri non italiani, invece, hanno spesso un approccio più superficiale allo sviluppo dei personaggi, concentrandosi maggiormente sui tratti esteriori dei personaggi.

Struttura della trama

Un’altra differenza tra i libri italiani e quelli non italiani è la struttura delle trame. I libri italiani tendono ad avere un ritmo più lento, prendendosi il tempo necessario per esplorare la vita interiore dei personaggi e le sfumature delle loro storie. I libri non italiani, invece, hanno spesso un ritmo più veloce e un approccio alla narrazione più orientato all’azione.

Ambientazione

Anche le ambientazioni dei libri italiani e non italiani sono diverse. I libri italiani hanno spesso ambientazioni più vivide e dettagliate, che vengono utilizzate per creare un’atmosfera e un senso del luogo. I libri non italiani, invece, hanno spesso ambientazioni più astratte, utilizzate per esplorare temi e idee piuttosto che per creare un senso del luogo.

Somiglianze tra le strutture letterarie dei libri italiani e non italiani

Nonostante le differenze, i libri italiani e non italiani presentano alcune somiglianze in termini di strutture letterarie.

Uso dell’immaginario

Una delle somiglianze più evidenti tra i libri italiani e non italiani è l’uso dell’immaginario. Entrambi i tipi di libri utilizzano spesso immagini visive per creare descrizioni vivide delle ambientazioni e immagini descrittive per esplorare la vita interiore dei personaggi.

Uso delle metafore

I libri italiani e non italiani fanno anche uso di metafore per esplorare temi e idee. Entrambi i tipi di libri usano spesso le similitudini per fare paragoni tra i personaggi o gli eventi, e le metafore simboliche per esplorare concetti più astratti.

Uso dei simboli

Infine, sia i libri italiani che quelli non italiani fanno uso di simboli per rappresentare idee e personaggi. I simboli possono essere utilizzati per rappresentare il viaggio di un personaggio o per esplorare un tema o un’idea in modo più sottile.

Conclusione

In conclusione, i libri italiani e non italiani presentano differenze e somiglianze in termini di struttura letteraria. I libri italiani tendono ad avere uno sviluppo dei personaggi più dettagliato, un ritmo più lento e ambientazioni più vivide, mentre i libri non italiani hanno spesso uno sviluppo dei personaggi più superficiale, un ritmo più veloce e ambientazioni più astratte. Tuttavia, entrambi i tipi di libri fanno uso di immagini, metafore e simboli in modo simile. Queste differenze e somiglianze possono avere un impatto significativo sull’esperienza del lettore e sul messaggio della storia. Comprendendo le diverse strutture letterarie dei libri italiani e non italiani, possiamo apprezzare meglio le qualità uniche di ciascuno di essi.

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Come i Poemi Epici Italiani Hanno Influenzato la Letteratura Europea https://trentinobookfestival.it/come-i-poemi-epici-italiani-hanno-influenzato-la-letteratura-europea/ Tue, 07 Mar 2023 14:08:17 +0000 https://trentinobookfestival.it/?p=102 La poesia epica è un genere di narrazione in versi che celebra le gesta e le avventure eroiche di un eroe o di un gruppo di eroi con uno stile […]

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La poesia epica è un genere di narrazione in versi che celebra le gesta e le avventure eroiche di un eroe o di un gruppo di eroi con uno stile grandioso ed elevato. L’Italia ha prodotto alcune delle opere più significative della letteratura europea, come la Divina Commedia di Dante Alighieri, l’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto e la Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso. Queste opere hanno avuto un impatto significativo sullo sviluppo della letteratura europea e i temi dell’eroismo, dell’onore e del coraggio in esse presenti sono diventati parte dell’identità culturale europea.

Temi della poesia epica italiana 

L’eroismo è uno dei temi principali della poesia epica italiana. I protagonisti devono spesso affrontare compiti difficili e il loro coraggio e il loro onore di fronte al pericolo vengono enfatizzati. Anche l’onore è considerato un aspetto fondamentale dell’eroismo e i personaggi sono giudicati per la loro capacità di mantenere l’onore in situazioni difficili. Il coraggio è un altro tema ricorrente nella poesia epica italiana, in quanto i personaggi sono spesso messi alla prova nella loro capacità di rimanere coraggiosi anche di fronte alle avversità. Anche l’amore è un elemento comune, che si rivela un fattore importante nella trama della storia. Gli eroi mostrano spesso fedeltà e devozione all’oggetto del loro amore, dimostrando qualità di nobiltà e cavalleria. 

Poeti italiani che influenzano la poetica europea 

Dante Alighieri è una delle figure più influenti della letteratura europea e la sua Divina Commedia è considerata l’opera più importante della poesia epica italiana. La sua opera è stata per secoli fonte di ispirazione per molti poeti europei e la sua influenza è visibile in molte opere di altre nazioni. 

L’Orlando Furioso, poema epico di Ludovico Ariosto del 1516, è stato considerato una delle opere più importanti della letteratura europea. La sua influenza è visibile in molte delle grandi opere letterarie europee successive, dalle opere di Shakespeare al Faust di Goethe. 

La Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso è un poema epico basato sulla Prima Crociata, scritto nel XVI secolo. La sua opera è apprezzata per la sua struttura narrativa e ha esercitato un’importante influenza sulla letteratura europea. 

Oltre all’influenza di questi grandi poeti italiani, gli studiosi moderni hanno iniziato a riconoscere l’uso di servizi di scrittura per aiutare a migliorare e creare le proprie opere epiche. Academichelp è un sito di recensioni sui servizi di scrittura, che possono aiutare in tutto, dalla scrittura di saggi alla creazione di intere opere letterarie. Utilizzando questi servizi, gli aspiranti autori possono beneficiare dell’ispirazione dei poeti italiani e delle conoscenze tecniche di scrittori esperti.

Poesia epica in altre lingue europee 

La poesia epica scritta in francese è spesso associata alle opere del poeta Chrétien de Troyes, le cui opere del XII secolo includono Lancillotto e Perceval. Le sue opere hanno avuto una grande influenza nello sviluppo della letteratura francese, influenzando molti dei grandi poeti francesi del Rinascimento. 

Il poema epico del XVI secolo La Araucana di Alonso de Ercilla è considerato l’opera più importante della poesia epica spagnola. La sua influenza si è fatta sentire in altre opere della letteratura spagnola, tra cui il Don Chisciotte di Cervantes e La Dragontea di Lope de Vega. 

Il più famoso poema epico tedesco è il Nibelungenlied, scritto nel XIII secolo e che narra la storia dell’eroe Sigfrido che uccide il drago. Questo poema ha avuto un’importante influenza sulla letteratura tedesca e i suoi temi di coraggio, lealtà ed eroismo sono diventati parte dell’identità culturale tedesca. 

Impatto su altre letterature europee 

L’influenza della poesia epica italiana è visibile nelle opere letterarie di altri Paesi europei. La Divina Commedia di Dante Alighieri, ad esempio, è stata una delle principali fonti di ispirazione per molti poeti francesi, e i suoi temi di eroismo e onore si ritrovano anche in opere di autori spagnoli e tedeschi. 

L’influenza dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto è visibile nelle opere di molti altri autori europei. La sua influenza è particolarmente evidente nelle opere di William Shakespeare, i cui drammi contengono spesso riferimenti al poema epico di Ariosto. Anche Goethe si ispirò all’opera di Ariosto e il suo Faust è fortemente influenzato dall’Orlando Furioso. 

La Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso è una delle principali influenze della letteratura spagnola. Il suo poema epico ha ispirato molte opere famose della letteratura spagnola, dal Don Chisciotte di Cervantes a La Dragontea di Lope de Vega. 

Conclusione 

La poesia epica italiana ha lasciato un’influenza duratura sulla letteratura europea, con i suoi temi di eroismo, onore, coraggio e amore che risuonano in molte opere di poeti di altre nazioni. La sua influenza è visibile nelle opere della letteratura francese, spagnola e tedesca, così come nello sviluppo della poetica in generale. Il suo stile narrativo grandioso è stato anche fonte di ispirazione per molti poeti europei, che hanno cercato di emulare la sua grandezza e la sua scala. 

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La storia della formazione della letteratura italiana https://trentinobookfestival.it/la-storia-della-formazione-della-letteratura-italiana/ Fri, 24 Feb 2023 12:37:58 +0000 https://trentinobookfestival.it/?p=86 La letteratura volgare in Italia fiorì più tardi rispetto ad altre nazioni dell’Europa occidentale come Francia, Inghilterra, Spagna, Germania e Scandinavia. L’Italia era carente in termini di saghe medievali tradizionali, […]

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La letteratura volgare in Italia fiorì più tardi rispetto ad altre nazioni dell’Europa occidentale come Francia, Inghilterra, Spagna, Germania e Scandinavia. L’Italia era carente in termini di saghe medievali tradizionali, poemi epici, poemi eroici e romanzi cavallereschi resi popolari da autori come Chrétien de Troyes e Wolfram von Eschenbach. Nonostante il fatto che non ci siano molte prove per parlare di un deterioramento letterario in Italia, lo sviluppo della letteratura medievale è stato distintivo. L’importanza di Roma non è mai diminuita.Lo schema di Cassiodoro fu gradualmente implementato nell’Italia medievale senza notevoli “boom”, anzi, avanzò costantemente e in modo persistente.

 A differenza di altri paesi europei, in Italia la tradizione classica non era così frazionata, ma anzi era vista come più uniforme. Questo perché era entrato a far parte della società, che lo riconosceva come un elemento importante nella propria cultura e nelle proprie iniziative imprenditoriali. È servito come un tipo di comunicazione tra generazioni diverse. In Italia, l’uso del latino come lingua letteraria è rimasto popolare molto più a lungo rispetto ad altre parti del mondo, il che significa che l’italiano è diventato famoso più tardi rispetto ad altre lingue romanze. Ciò era dovuto al fatto che non era più necessario distinguerli. Ma quando la poesia italiana si è liberata dall’urto degli stampi provenzali e siciliani, ha cominciato a superarli nella forma, Quando è emerso per la prima volta, questo nuovo stile poetico è stato adottato dai poeti sia a Bologna che a Firenze. Era il risultato della tradizione educativa dell’antichità che era stata a lungo radicata nei circoli filosofici della regione, dando origine a una forma distinta di poesia:Le persone di buon gusto cercano di essere eleganti pur restando nei limiti della disponibilità e della sicurezza, oltre che conformi alle norme cristiane.

La nascita della letteratura italiana è stata accompagnata da una potente esplosione di energia spirituale che ha scosso l’intera Europa occidentale, e i cui echi ovattati si possono ancora sentire nella cultura europea del nostro tragico secolo. L’influenza dell’Italia sulle sorti dell’Europa fu enorme e, a quanto pare, incomparabile. Fu nella letteratura italiana che sorse un fenomeno che conferì alla cultura europea moderna la sua unità morale e artistica e la elevò esteticamente al di sopra dell’antichità greco-romana. Stiamo ovviamente parlando di Umanesimo.

Insieme al senso ampio dell’umanesimo, c’è anche un concreto fenomeno storico dell’umanesimo. È questo l’umanesimo sorto in Italia tra XIV e XV secolo, formatosi prima nell’opera artistica del Petrarca e del Boccaccio, e poi nell’opera teorica dei loro diretti allievi e successori, i grandi filologi, moralisti e maestri del tardo Trecento alla prima metà del XV secolo. È questo umanesimo che dovrebbe essere chiamato classico. Petrarca diede un nome all’intero fenomeno, ei suoi allievi e successori individuarono un’area speciale di quella vasta sfera della creatività letteraria, che iniziarono a chiamare studi humanitatis. Spiegando il significato di questo termine, sostenevano che il fine dei loro studi diligenti era “la conoscenza di quelle cose che riguardano la vita e la morale e che migliorano e adornano una persona” (Leonardo Bruni). La base degli studi humanitatis era la filologia classica.

L’umanesimo, o studi humanitatis, è l’umanesimo rinascimentale dei secoli XIV e XV. Le sue idee ei suoi concetti costituirono l’essenza ideologica del grandioso fenomeno storico e culturale noto come Rinascimento.

Nelle prime fasi del Rinascimento, la filologia classica aveva una portata insolitamente ampia. A quel tempo, la filologia non solo sviluppò nuovi metodi per comprendere il mondo reale, ma divenne anche una sorta di “filosofia dell’uomo e dell’umanità”.

Una delle più importanti scoperte rivoluzionarie del Rinascimento fu la “scoperta dell’uomo”, che fu fatta attraverso la letteratura e le belle arti dell’Italia rinascimentale. Ciò determinò a lungo il carattere della cultura europea, che né le riforme religiose del XVI secolo né la rivoluzione scientifica e filosofica del XVII secolo poterono cambiare. Né le rivoluzioni industriali e sociali della fine del XVIII e dell’inizio del XIX secolo che seguirono cambiarono il secolo.

Durante il Rinascimento, uno dei risultati più importanti della rivoluzione ideologica fu lo scossone dell’egemonia spirituale della religione. Né Petrak né i suoi successori erano atei; tuttavia, hanno portato Dio fuori dal quadro dei sistemi ideologici e artistici che hanno sviluppato.

La formazione dello stile nazionale classico dell’Italia rinascimentale differiva dalla formazione dello stile classico in altre nuove letterature nazionali europee, in particolare, in Italia lo sconvolgimento ideologico e la rivoluzione letteraria coincisero nel tempo, e si sovrapposero..Ciò spiega in gran parte la profondità e la disuguaglianza storica della rivoluzione culturale ed estetica del Rinascimento, da un lato, l’incomparabile significato che l’esperienza letteraria e artistica dell’Italia rinascimentale ebbe per la formazione di tutte le grandi letterature nazionali d’Europa.

Nel definire il periodo che va dalla fine del Trecento alla metà del Quattrocento come il «secolo senza poesia», Benedetto Croce aveva ragione solo in senso strettamente pragmatico. Dopo la morte di Petrarca e di Boccaccio in Italia, la grande letteratura in volgare si fermò per un po’, ma l’umanesimo filologico del Quattrocento continuò a conservare il suo carattere, prevalentemente, la conoscenza poetica del mondo e dell’uomo andava maturando nelle viscere degli studi humanitatis durante il Rinascimento classico tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo, dando origine a un nuovo e ancor più ampio slancio letterario e artistico .

F. Engels descrisse il Rinascimento osservando che a cavallo tra il XV e il XVI secolo “iniziò in Italia una fioritura artistica senza precedenti, che era, per così dire, un riflesso dell’antichità classica e che non fu mai più raggiunta”. Nella pittura dell’Alto Rinascimento, l’individualismo dell’umanesimo rinascimentale raggiunse la sua massima completezza e, proprio per questo, fu largamente superato. Sulle tele di Leonardo e sugli affreschi di Raffaello, il contenuto popolare dello stile nazionale classico d’Italia si espanse all’universalità e all’universalità.

L’umanità generale e l’assolutezza estetica della “Madonna Sistina”, della “Gioconda” e della “Venere dormiente”, di conseguenza, l’umanesimo classico fu spesso ridotto all’umanesimo rinascimentale antropocentrico e il suo campo d’azione fu limitato ai confini cronologici del Rinascimento classico italiano.

Per Amleto e il suo creatore, Shakespeare, “l’uomo divino” aveva cessato di essere il problema ideologico centrale dell’epoca. Questa è l’unica ragione per cui la tragedia potrebbe emergere come un vero genere artistico nella nuova letteratura. Le basi antropocentriche dello stile rinascimentale gli hanno fornito l’armonia classica, ma non hanno creato l’opportunità di approfondire le profondità di conflitti vitalmente reali e tragici.

Pertanto, le opere del nostro amato Bardo di Avon non possono essere attribuite in alcun modo alla perdita degli ideali rinascimentali. La scrittura di Shakespeare appartiene ancora alla cultura e ai valori umanistici classici del periodo rinascimentale italiano, come è evidente nelle sue tragedie classiche.

Nel XVI secolo, in seguito alla crisi dell’umanesimo antropocentrico nella letteratura e nelle belle arti, il Manierismo e l’“umanesimo tragico” di Machiavelli, Michelangelo, Tasso, Cervantes e soprattutto Shakespeare emersero prima in Italia e poi in altri paesi dell’Europa occidentale. Tuttavia, entrambi questi fenomeni – manierismo e “umanesimo tragico” – si sono sviluppati entro i limiti ideologici del Rinascimento, sebbene alcune componenti stilistiche barocche nell’arte del Rinascimento maturo siano indubbiamente maturate.

Tuttavia, l'”umanesimo tragico” di Cervantes e Shakespeare, che culmina nella cultura del Rinascimento, non rappresenta l’apice dello sviluppo storico dell’umanesimo classico. Il crollo dell’umanesimo antropocentrico del Rinascimento italiano classico ha cambiato il rapporto della formazione dello stile da “uomo-uomo” a “uomo-stato”, “uomo-chiesa” e “uomo-società” ciò non ha portato l’umanesimo classico a perdere la sua certezza strutturale, individualistica, né ha diminuito il ruolo dell’umanesimo nello sviluppo culturale e letterario dell’Europa.

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Cosa c’è da sapere sulla Divina Commedia di Dante? https://trentinobookfestival.it/cosa-ce-da-sapere-sulla-divina-commedia-di-dante/ Tue, 21 Feb 2023 15:11:38 +0000 https://trentinobookfestival.it/?p=74 Quando finì il Medioevo nell’Europa occidentale? Alcuni storici tendono a ritenere che l’inizio di una nuova era culturale, sostitutiva del Medioevo, sia stato segnato dalla stesura della Divina Commedia di […]

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Quando finì il Medioevo nell’Europa occidentale? Alcuni storici tendono a ritenere che l’inizio di una nuova era culturale, sostitutiva del Medioevo, sia stato segnato dalla stesura della Divina Commedia di Dante Alighieri (1265-1321). Non a caso è conosciuto come l’ultimo poeta del Medioevo e il primo poeta del Rinascimento.

La sua vita è stata costellata di eventi drammatici. Partecipò alla lotta politica che travolse la sua città natale, Firenze, e di conseguenza fu costretto a lasciarla e morì in esilio.

Nella sua biografia c’era posto per un amore alto, ma tragico. Secondo il suo libro autobiografico, “New Life”, Dante si innamorò della bellissima Beatrice Portinari in tenera età (l’autrice aveva solo nove anni) dopo averla vista solo una volta.

Sebbene fossero praticamente estranei, il suo amore per Beatrice si è solo intensificato nel corso degli anni e non è svanito quando ha sposato un altro uomo o quando è morta all’età di 24 anni.

Questa ragazza, Beatrice, rimase la protagonista delle poesie e della prosa di Dante Alighieri fino alla fine della sua vita. Fu Beatrice a ispirare la sua opera più famosa, la Divina Commedia, che gli portò fama mondiale.

La Divina Commedia è un’opera scritta da un intellettuale medievale per gente come lui, intellettuali medievali, e possibilmente cittadini di un pubblico italiano colto. Scritto nello spirito dell’epoca, non è letterale, ma pieno di accenni, metafore e allegorie evidenti, sottili e nascosti. Questo lavoro è destinato a coloro che hanno una visione unica della vita e approcci distinti all’interpretazione del mondo che li circonda.

Il famoso poema di Dante Alighieri “La Divina Commedia” esiste da secoli. Fu scritta tra il 1308 e il 1321, e inizialmente era chiamata semplicemente “Commedia”. Nel 1555 Giovanni Boccaccio la ribattezzò in onore della sua ammirazione per l’opera, proclamandone il titolo di “Divina Commedia”. Gli scienziati elogiano la Divina Commedia di Dante Alighieri come il coronamento artistico del Medioevo europeo. È essenzialmente un’enciclopedia dei suoi tempi, contenente conoscenze su scienza, politica, filosofia e teologia. Questo capolavoro è apprezzato in tutto il mondo per il suo profondo impatto sulla cultura italiana e mondiale.

Questo saggio è stato ambientato nel tradizionale genere medievale delle visioni. Racconta episodi che non sono accaduti nella realtà, eppure sono stati percepiti o vissuti dallo scrittore come una sorta di benedizione inviata dall’alto.

L’opera di Dante era una continuazione della tradizione che descriveva in dettaglio l’esperienza delle persone nell’aldilà. In tal modo, ha esposto i lettori a una visione eccitante e ampliata di ciò che c’è oltre questa vita, piena di agonia e punizione per i peccatori all’inferno.

La struttura del libro è interamente subordinata al simbolismo numerico cristiano. L’opera è composta da tre sezioni uguali, simbolo del Dio cristiano uno e trino: la Santissima Trinità, Questo descrive successivamente l’Inferno – il luogo dell’eterno tormento per i peccatori morti, il Purgatorio – dove le anime dei pentiti vengono purificate dai peccati, e il Paradiso – il mondo in cui risiedono i giusti, i celesti e Dio stesso.

Ogni parte comprende 33 capitoli, che sono associati al numero di anni della vita terrena di Cristo. Così, il libro contiene 99 capitoli, preceduti da un’introduzione, interpretata simbolicamente dai filosofi-teologi medievali come perfetti e divini, facendone il numero 100.

La “Commedia” è stata scritta in italiano (la prima opera “seria” scritta in una lingua nazionale nella letteratura europea!), con una sillaba speciale – terzine di tre versi, dove i versi sono raggruppati in tre e fanno rima in un verso.

Dante, analogamente al suo contemporaneo Giotto, segue la tradizione medievale raccontando la storia dell’uomo in modo nuovo. Leggendo il suo libro, si può entrare in contatto con persone reali: i loro valori, desideri, difetti e aspirazioni. In effetti, Dante dipinge un’immagine vivida dell’umanità in tutta la sua complessità.

Non è un caso che la prima parte del libro, che descrive il tormento dei peccatori all’Inferno, sia stata il maggior successo dello scrittore, poiché è qui che vengono raffigurati i destini e le qualità umane comprensibili a tutti. E spesso i peccatori che Dante incontra nel suo viaggio immaginario attraverso la dimora della sofferenza di Alighieri suscitano non condanna, ma simpatia sia nell’autore che nei lettori del libro.

Ad esempio, Francesca e Paolo furono sfortunati amanti morti per una passione che fece loro dimenticare la morale sociale e le norme generalmente accettate.

Tutto ciò che accade nell’Inferno e nel Purgatorio, Dante lo comprende, in gran parte, grazie all’aiuto di un’incredibile guida inviatagli dall’alto, su richiesta di Beatrice. L’antico poeta romano Virgilio, creatore dell’intramontabile poema epico “Eneide”, fu guida e compagno di Dante Alighieri in tutte le sue esperienze e viaggi. Se ne è parlato nell’articolo “Un po’ di musica, teatro e arte della parola nell’antica Roma”.

Mentre la visione del Paradiso di Dante si avvicina al suo apice, il poeta pagano Virgilio cede la sua guida e il suo ruolo a quello nientemeno che dell’amata Beatrice dell’autore, l’angelica messaggera dal cielo. Approfondendo il loro mestiere, i poeti possono raggiungere le profondità più intime dell’universo – dalla Rosa del Paradiso alla dimora di Dio, L’Empireo.

Dopo aver vissuto un’esperienza che gli ha cambiato la vita, Dante ha perso conoscenza e si è ritrovato nella realtà. La conoscenza che ha acquisito durante questo viaggio immaginario serve come una preziosa lezione che gli insegna il vero significato della vita sulla Terra. Attingendo dalla propria esperienza, ha sentito tutta la profondità del peccato e il terrore della punizione nei gironi dell’Inferno, dopo aver superato le sporgenze del Purgatorio, quanto è stato difficile il percorso di redenzione dal vizio e di purificazione dell’anima, e alla fine del viaggio ha sperimentato una beatitudine inspiegabile, salendo alle altezze dello spirito e conoscendo la grandezza di Dio?

Nella sua creazione immortale, Dante ha saputo esprimere vividamente sia la speranza della salvezza,Sono essenziali sia la convinzione che l’uomo non sia solo un “vaso di peccato”, ma anche una “creazione di Dio” – oggetto della cura e dell’attenzione divina – sia la fede nella capacità di auto-miglioramento della personalità umana. Tutto ciò servì da impulso per la futura visione del mondo dell’umanesimo rinascimentale, adottato da poeti, scrittori e pensatori di quest’epoca dopo Dante.

La Divina Commedia di Dante, scritta nel XIV secolo, è un riflesso delle Confessioni di Agostino. L’eroe, in un atto di autoriflessione, scende attraverso gli strati della sua anima, che gli parla nella sua lingua madre italiana. Lì vede i suoi conoscenti o quegli eroi di cui ha letto. L’Inferno di Dante non è enciclopedico; non è universale; è estremamente personale. Ma, secondo me, questo è esattamente ciò che il lettore avrebbe dovuto indovinare.

Ed ecco una delizia e una domanda. Inizierò con una domanda. Chi ha tradito Dante? In verità, in fondo, incontreremo solo noi stessi: ognuno è il suo Satana.

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Classici senza tempo: cinque romanzi italiani di 100 pagine https://trentinobookfestival.it/classici-senza-tempo-cinque-romanzi-italiani-di-100-pagine/ Mon, 23 Jan 2023 13:12:32 +0000 https://trentinobookfestival.it/?p=24 Classici senza tempo da leggere in poche ore? Naturalmente esistono e sono romanzi la cui bellezza non tramonta mai neanche dopo secoli, come nel caso de La locandiera, commedia capolavoro […]

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Classici senza tempo da leggere in poche ore? Naturalmente esistono e sono romanzi la cui bellezza non tramonta mai neanche dopo secoli, come nel caso de La locandiera, commedia capolavoro di Carlo Goldoni del 1752 con protagonista Mirandolina, una intraprendente giovane donna che gestisce a Firenze la locanda lasciatale dal padre.

Classici senza tempo di autori della letteratura italiana che, magari, abbiamo letto quando andavamo a scuola e che, ogni tanto, abbiamo voglia di riprendere o che non abbiamo mai avuto l’occasione di leggere.

Restando ancorati alla mission di questo blog, che è quella di occuparsi di libri brevi per chi ha poco tempo da dedicare alla lettura, ti propongo un po’ di consigli su quali classici senza tempo da leggere in un pomeriggio perché il tempo è prezioso, lo sappiamo, ma la voglia di leggere non ci manca.

Classici senza tempo: quando a scriverli sono dei vincitori del premio Nobel per la letteratura

È il caso di uno scrittore e una scrittrice che, oltre ad avere in comune la vittoria del Nobel per la letteratura, condividono l’origine isolana. Si tratta di Grazia Deledda, sarda che lo ha vinto nel 1926, e Luigi Pirandello, siciliano aggiudicatoselo nel 1934 e che non nutriva una grande simpatia per la sua collega.

La madre

Grazia Deledda ha pubblicato questo libro nel 1919 a puntate su una rivista e, l’anno successivo, in un unico volume. Per la critica si tratta del romanzo capolavoro della scrittrice sarda. Protagonista de La madre è Maria Maddalena, la madre di Don Paulo, il giovane sacerdote di un piccolo paese immaginario sui monti sardi. La donna ha sempre vissuto per il figlio, che, però, esce dai binari della vita che Maria Maddalena ha immaginato per lui, perché si innamora di Agnese. Sullo sfondo di un paesaggio descritto minuziosamente si snoda il dramma di Don Paulo, che deve scegliere tra l’amore per una donna e quello per l’abito che indossa e per la madre, pronta a fare qualunque cosa affinché il figlio lasci l’amante. Grazia Deledda è la seconda donna ad aver vinto il premio Nobel. Le donne cui è stato attribuito sono solo diciassette, l’ultima è Annie Ernaux, vincitrice quest’anno.

Enrico IV

In questo dramma in tre atti del 1922 , considerato il migliore insieme a Sei personaggi in cerca d’autore, Luigi Pirandello affronta uno dei temi a lui più cari: il rapporto strettissimo tra finzione e realtà. Un uomo preferisce farsi credere pazzo per tutta la vita, pur di non affrontare la realtà. Questo è ciò che accade ad un nobile che, durante una cavalcata in costume, viene disarcionato intenzionalmente da un suo rivale in amore, resta ferito e impazzisce. Questa pazzia lo porta a credersi Enrico IV, il personaggio di cui vestiva i panni durante la cavalcata. Tutti assecondano il suo stato di follia. Dopo 12 anni rinsavisce, ma si rende conto che ciò che gli è accaduto è stato causato da chi ha voluto allontanare da lui la donna che amava. Così, continua a farsi credere pazzo fino a quando ferisce a morte il suo rivale e per scappare dalle conseguenze del gesto si finge pazzo per sempre. Nel 1984, Marco Bellocchio ha diretto una libera interpretazione del dramma di Luigi Pirandello con Claudia Cardinale e Marcello Mastroianni.

Quali classici leggere con meno di 100 pagine

Altre due letture da fare in mezza giornata perché hanno rispettivamente 66 e 96 pagine.

Una storia semplice

Passiamo da un siciliano ad un altro e da una trasposizione cinematografica ad un’altra. Si tratta di Leonardo Sciascia, autore di questo breve romanzo poliziesco. Da Una storia semplice, nel 1991, è stata tratta la sceneggiatura dell’omonimo film diretto da Emidio Greco in cui c’è stata l’ultima interpretazione dell’attore francese Gian Maria Volonté.

Pubblicato nel 1989, Una storia semplice si ispira ad un fatto realmente accaduto a Palermo nell’ottobre del 1969 quando, nell’Oratorio di San Lorenzo, è stato rubato il dipinto di Caravaggio, la Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d’Assisi, di cui, ancora oggi, non si hanno tracce. 

Casa d’altri

Dalla Sicilia ci spostiamo in Emilia Romagna con Silvio D’Arzo, pseudonimo di Ezio Comparoni, autore di questa piccola storia che Eugenio Montale ha definito il racconto perfetto. In un paesino anonimo nell’Appennino dell’Emilia Romagna un prete ormai sessantenne passa le giornate nell’apatia e la noia. Qualcosa cambia quando si imbatte in Zelinda, una donna che vive isolata da tutti. Zelinda gli pone una domanda che riguarda la possibilità di infrangere una regola della Chiesa cattolica. Che cosa risponderà Doctor Ironicus, com’era chiamato da giovane proprio per il suo lato ironico?

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5 classici della letteratura italiana da leggere almeno una volta nella vita https://trentinobookfestival.it/5-classici-della-letteratura-italiana-da-leggere-almeno-una-volta-nella-vita/ Mon, 23 Jan 2023 11:53:38 +0000 https://trentinobookfestival.it/?p=9 Arriviamo alla nostra classifica, che risulterà parziale,sperando di darti qualche buon consiglio per recuperare un classico o due che non hai avuto ancora occasione di leggere.Oggi parliamo di classici della letteratura italiana. […]

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Arriviamo alla nostra classifica, che risulterà parziale,sperando di darti qualche buon consiglio per recuperare un classico o due che non hai avuto ancora occasione di leggere.
Oggi parliamo di classici della letteratura italiana.

DIVINA COMMEDIA, Dante Alighieri (1306-1321)

Cento canti di altissima poesia: la “Divina Commedia” è il capolavoro della letteratura italiana, l’opera immortale del sommo poeta Dante Alighieri. Il primo a definirla “divina” fu Boccaccio; il titolo con cui la conosciamo oggi compare per la prima volta in un’edizione del 1555. Il senso del viaggio dantesco nell’Oltretomba può essere rintracciato nella discussa “Epistola” a Cangrande della Scala – al quale l’autore dedica il “Paradiso” -, in cui Dante spiega di aver voluto mostrare agli uomini che l’unico modo per elevarsi dalla loro condizione di peccatori e per conquistare la verità e la salvezza è quello di affidarsi al retto uso della ragione.

CANZONIERE, Francesco Petrarca (1336-1374)

Meditato, scritto e continuamente riscritto da Petrarca per tutta la vita, il “Canzoniere” è insieme la cronaca di una storia d’amore, uno studio spietato del proprio io, l’autobiografia intellettuale e umana di un uomo ansioso e inquieto che cerca, e mai trova, la sua pace. Ma ogni definizione suona riduttiva per questa raccolta di rime, indiscutibilmente la più importante della nostra letteratura e destinata a fondare, attraverso innumerevoli epigoni, il gusto poetico dell’intera Europa. Il “Canzoniere” anticipa, contiene e quasi riassume in sé ogni argomento e tendenza della tradizione poetica occidentale, tanto che parlare di Petrarca ha sempre finito per corrispondere al parlare semplicemente della poesia.

DECAMERON, Francesco Boccaccio (1350-1353)

Il “Decameron” di Giovanni Boccaccio è un’architettura di storie fabbricata con le cento novelle che nel 1348 dieci giovani si raccontano per dieci giorni in una villa di campagna, mentre nella città di Firenze la peste semina morte. Amori cortesi e salaci, beffe e astuzie, piccole tragedie e immense miserie si mescolano in una cosmogonia narrativa che è stata ed è ancora modello di stile e composizione in tutto il mondo.

IL PRINCIPE, Niccolò Machiavelli (1513)

Inquietante, ma estremamente vero, “Il Principe” è un capolavoro del pensiero e della letteratura, un trattato di teoria politica dalla prosa avvincente. Le rivoluzionarie intuizioni di Machiavelli, di provocante attualità, mettono in luce l’indipendenza delle categorie dell’utile e del pratico rispetto a quelle etiche e religiose. Su questa premessa si basa il ritratto del Principe, individuo virtuoso, creatore dello Stato inteso come compiuta costruzione “artistica”: un uomo nuovo che, con il suo individualistico sforzo creativo, attua la sintesi di virtù e fortuna, un profeta armato capace di controllare con la ragione il progetto e la prassi politica, che si pone come antitesi alla forza devastatrice del caso

GERUSALEMME LIBERATA, Torquato Tasso (1581)

Ideale rappresentante dell’autunno del Rinascimento, la “Gerusalemme liberata” divenne ben presto uno tra i libri più letti e amati in tutta Europa. Tasso seppe descrivere con il suo poema un mondo umano e narrativo chiaroscurale, ricco di una tensione mai completamente risolta tra etica e desiderio, tra doveri nei confronti di una giustizia superiore e umanissimi cedimenti alle debolezze. Nel contrasto allargato alle grandi forze del Cielo e dell’Inferno, la “Liberata” comunica un profondo senso di crisi attraverso tutto il racconto, lasciando sempre al lettore un indefinibile sentimento di incertezza.

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